La fortuna con la Effe maiuscola


Che cos’è il teatro?

Se dovessi dare una definizione personale, direi che il teatro è soprattutto un gioco.

"Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso.." - Gigi Proietti

“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso..” – Gigi Proietti

Non a caso in molte lingue come il francese (jouer), l’inglese (to play), il russo (играть – pron. igra’t), il tedesco (spielen) e nelle lingue nordiche il verbo “recitare” coincide col verbo “giocare”.

Chi fa teatro “gioca” a vari livelli: con sè stesso, poichè entra nei panni e nei pensieri di un altro personaggio, con gli altri attori, perchè il teatro, dal mio punto di vista, rappresenta il divertimento, sia per il pubblico che per gli attori.

Ma soprattutto chi fa teatro gioca col pubblico, coinvolgendolo in maniera forte, instaurando un rapporto affascinante e misterioso non solo tra gli attori e il pubblico, ma anche tra le persone del pubblico stesso.

Siamo ormai abituati all’idea di trascorrere le nostre serate davanti al televisore.

Ci siamo equipaggiati per questo: schermi di nuova generazione, coperte termiche o con le maniche (con tanto di tasca per il telecomando, perchè non ci facciamo mancare niente), dvd, blu ray, occhiali 3D ed ogni diavoleria esistente preposta ad aumentare la godibilità delle nostre serate in pantofole.

Col teatro non esiste nulla di tutto questo.

Non ci sono schermi ed effetti speciali, ma un coinvolgimento totale del pubblico.

Davanti ad una performance teatrale non si ride da soli, ma gli altri spettatori che, come noi, popolano la sala.

Si condivide lo stesso momento, la stessa battuta, con altre persone che, prive della comodità del divano e spinte dalle regole del galateo e delle buona educazione, non sbadigliano, non si stiracchiano, non si addormentano durante la pubblicità (che nel teatro, inutile dirlo, non esiste).

Il teatro, come ho già detto, è un gioco.

Ma un gioco “serio”, con regole che valgono tanto per gli attori, quanto per gli spettatori.

Affinchè uno spettacolo teatrale funzioni, bisogna rispettare un’infinità di cose, alle quali normalmente non facciamo neanche caso: il silenzio, ad esempio.

Oppure, i tempi scenici.

Ma la magia vera e propria è che tutto avviene in maniera naturale e ci si ritrova a ridere o commuoversi insieme al resto degli spettatori.

Ecco un altro aspetto del gioco: la condivisione dello stesso momento, dello stesso spazio, della stessa esigenza di evasione.

Come spettatori si entra in piccoli gruppi, o singolarmente, ma ci ritrova a far parte non della “massa” di spettatori, ma di un insieme omogeneo, attivo e coinvolto.

A questo proposito, per gli amanti del genere (anche se sono convinta che il teatro sia davvero per tutti!) segnalo un’iniziativa della Nuova filodrammatica maiorese in collaborazione con l’Associazione artistico – culturale – sociale L’Atellana.

Il 13, il 19 e il 20 gennaio 2013 alle ore 20,00 presso il Centro polifunzionale L’incontro di Maiori sarà messa in scena “La Fortuna con la effe maiuscola”, commedia in tre atti scritta nel 1942 sa Eduardo De Filippo in collaborazione con Armando Curcio

"Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male." (Eduardo)

“Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male.” (Eduardo)

Tra i capolavori del teatro classico Napoletano, la commedia mescola elementi della commedia dell’arte e della farsa, con l’intento di divertire ed emozionare.

Il tema, come suggerisce il titolo, è quello della fortuna, o meglio la sfortuna e gli scherzi del destino che subiscono i protagonisti.

Tra le risate si nasconde il volto amaro della povertà, la fatica di sopravvivere, per chi è povero e costretto a fare i conti con le difficoltà e i maltrattamenti della sfortuna.

E si pone l’interrogativo, quanto mai attuale: Quanto costa la fortuna?

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