Senza zeppole che Natale è?

Immaginate la vigilia di Natale. E’ sera. Si è verso la fine della cena (cena è un eufemismo, lo so!) e ti senti pieno al punto di scoppiare. Pensi a come farai ad uscire da lì a mezz’ora, ma ti consoli dicendoti che si tratta di un piccolo sforzo che ti aiuterà ad iniziare il difficile processo di digestione (che, ne sei sicuro, si completerà tra molte ore!).

E’ meglio prepararsi: non si è mai pronti per le abbuffate natalizie.

Stai quasi per tirare un respiro di sollievo: le portate sono finite, il tavolo sembra un campo di battaglia, ma anche quest’anno ce l’hai fatta, sei arrivato alla fine, senza mollare. Puoi ritenerti soddisfatto. Guardi i tuoi parenti che sono  stanchi ed infiacchiti, ma dalle loro espressioni traspare che anche per loro il peggio è passato. Ora, al massimo, un giro di tombola, prima di uscire per la messa di mezzanotte.

Tutto procede per il meglio, quando all’improvviso una vecchietta spunta dalla cucina portando in mano un vassoio. E’ la più classica delle nonne, che guarda la tavolata con aria innocente.

I superstiti la guardano a loro volta con aria distrutta, i volti assumono espressioni a metà tra la disperazione e la sconfitta. Ma lei, allegramente esclama:”a’ zeppulella, nun a’ vulite a zeppulella?”.

Come dire di no ad un piatto così invitante?

E tu, come gli altri, sai che non potrai dire di no. Perchè la zeppola fa parte della tradizione e lei ha impiegato tutta la sua esperienza, nonchè il pomeriggio, per prepararle, belle e buone, deliziose solo a guardarle che ammiccano dal vassoio rivestito di tovaglioli rossi.

Bisognerà fare un ultimo sacrificio, e dopotutto è un sacrificio piacevole, perchè quasi quasi ne prendi un altra.

Non importa quanto tu abbia mangiato: nello stomaco c’è sempre spazio per le zeppole, dette anche “antichi scauratielli”, preparate da tutte le nonne della campania, che nei giorni che precedono le feste seguono tutte le “regole” previste dalla tradizione, con una precisione da fare invidia ad un orologio svizzero.

Le zeppole, protagoniste delle festività natalizie, sono delle fragranti ciambelline fritte, ricoperte di miele e decorate con i diavulilli, i caratteristici confettini colorati che le rendono così stuzzicanti anche per gli occhi.

Secondo la tradizione, vanno preparate al mattino presto per due motivi: innanzitutto è importante la temperatura per impastare; in secondo luogo, la tradizione suggerisce di non far fuoriuscire neanche un spiffero durante la preparazione, perchè è importante essere molto precisi ed attenti durante la preparazione, per non farle scoppiare.

Di solito si preparano in grandi quantità, per poterle fare assaggiare a parenti ed amici. E’ importante avere una certa esperienza con la frittura, per ottenere delle ciambelline dorate ed asciutte.

Volete la ricetta?

Questa è quella che in famiglia prepareremo durante queste feste, con la speranza di non alzarci troppo tardi.

Ingredienti per circa 50 zeppole:

-500 gr di acqua

- 50 gr di olio d’oliva

-10 gr di sale

-500 gr di farina 00

-2 uova

-buccia grattugiata di un limone

-olio per friggere

-miele

- diavulilli (confettini colorati)

Procedimento:

Scaldare in un pentolino l’acqua e l’olio e, appena sono tiepidi, unire la farina e mescolare con un cucchiaio di legno fino al completo assorbimento.

Aggiungere le uova, uno alla volta. Aggiungere la buccia grattugiata del limone.

Quando avrete ottenuto un composto liscio ed omogeneo, lavorarlo per 15/20 minuti. Se l’impasto risulta troppo appiccicoso, aggiungere un po’ di farina.

Quando l’impasto è bello morbido, lavorarlo per ottenerne dei filoncini dello spessore desiderato e comporre delle ciambelline.

Frittura degli “scauratielli” in corso…

Friggere le zeppole in olio bollente. Sono pronte quando salgono a galla.

Scolarle ed asciugarle aiutandosi con della carta assorbente.

Una volta cotte, riscaldare il miele a bagnomaria. Versarlo sulle zeppole e decorare con i confettini.

E voilà!

Buon appetito!

 

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